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La Cassazione sullo stralcio dei debiti tributari sino a mille euro

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La Cassazione sullo stralcio dei debiti tributari sino a mille euro

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La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 11817 del 18 giugno 2020, è intervenuta sulla problematica dello stralcio delle cartelle sotto i 1.000,00 euro, introdotto dal decreto legge n. 119 del 2018, convertito con modificazioni nella legge n. 136 del 2018 (decreto fiscale 2019) per i debiti tributari che non superano l’importo di euro 1.000,00, affidati agli agenti di riscossione nel periodo compreso tra il 2000 e il 2010.
Lo stralcio opera ex lege automaticamente anche in assenza d’istanza di annullamento del contribuente.
Quello che stabilisce di nuovo la Sezione Tributaria della Cassazione è che, ai fini dell’annullamento automatico dei debiti inferiori a 1.000,00 euro affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2010, viene in rilievo non l’importo complessivo della cartella, ma il singolo carico affidato, escludendo gli interessi di mora e aggio.
Oggetto del condono è dunque il singolo debito e non già l’importo complessivo della cartella.
Cosa comporta tutto ciò?
Una cartella esattoriale può riportare più carichi di ruolo affidati per la riscossione e qui ciò che rileva è il singolo carico affidato all’agente mediante il ruolo.
E quindi:
a) rilevano ai fini del condono solo i singoli carichi affidati all’Agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010.
b) ai fini di determinare se si sia entro la soglia dei mille euro per cui opera lo stralcio occorre considerare per ciascun carico, il capitale, gli interessi per ritardata iscrizione a ruolo e le sanzioni (non si conteggiano invece l’aggio esattoriale e gli interessi mora)

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